UN
SUCCESSO...DI PLASTICA
In
questo nuovo servizio trattiamo dell'arma più diffusa al mondo,
dopo la Beretta serie 92FS, ovvero la Glock. Progettata in Austria fu
una delle prime ad introdurre la costruzione del fusto in tecnopolimeri
e le allora rivoluzionarie caratteristiche come l'assenza di sicure
manuali (è invece fornita di sicurezza automatica al percussore
e al grilletto mediante una piccola pinna centrale) e lo scatto in
semi-doppia azione, abbastanza duro ma
più gestibile di una DAO. Da allora la sua diffusione, a partire
dall'archetipo siglato 17 calibro 9mm, è stata travolgente:
furono introdotti una marea di modelli in ogni calibro e dimensione,
insomma per ogni gusto ed esigenza. Il successo dell'arma di cui sopra
si riassume in pochi capisaldi ovvero basso costo, facilità di
smontaggio totale, grande disponibilità di pezzi di ricambio.
Numerosi corpi di Polizia l'hanno infatti adottata, soprattutto in USA
dove ha riscontrato un ottimo gradimento. La variante fotografata nella
bellissima gallery è la 22 in 40 S&W, il proprietario ha
sostituito la tacca regolabile, piuttosto fragile e andante, con una
fissa originale del medesimo fabbricante. Sono stati installati poi uno
Shock Buffer e uno slip in gomma della Packmayr, oltre all'immancabile
tappo (plug) per chiudere il buco dell'impugnatura. Da notare che il
peso di scatto della polimerica austriaca può facilmente essere
ridotto (come in questo caso) con il disconnettore contrassegnato dal
segno "-" o aumentato con quello "+" o, in alternativa, mediante
l'applicazione del New York Trigger, una sorta di molla potenziata che
fa diventare il grilletto come la doppia azione di un revolver, quanto
a durezza.
Si
ringrazia l'amico e collaboratore PAOLONE che ci ha fornito le foto di
cui al presente articolo.




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